Dott. Adriano Santorelli
Dott. Adriano Santorelli

Mastoplastica additiva:: quali protesi scegliere? Tutto quello che devi sapere


Oggi ho incontrato Deborah in studio, che ha chiesto una consulenza per un intervento di aumento del seno. Deborah è una modella alta (1,82 m), quindi era essenziale considerare attentamente le proporzioni del suo corpo prima di scegliere le protesi più adatte a farla sentire a suo agio. Le protesi vengono selezionate in base a vari fattori, come il volume, la forma, la superficie e la consistenza, quindi è cruciale valutare attentamente le esigenze della paziente per ottenere il miglior risultato. Come medico, ritengo che il chirurgo plastico non sia tanto uno scultore, quanto piuttosto un ingegnere che applica algoritmi per misurare le proporzioni, cercando di rispettare i desideri della paziente, magari concentrando l'attenzione sulla dimensione del seno. Personalmente, utilizzo diversi tipi di protesi perché credo che non esista una singola soluzione adatta a tutte le pazienti, ma piuttosto ogni protesi può essere considerata "ideale" in base alle caratteristiche specifiche. Tra le opzioni più conosciute ci sono le protesi anatomiche o a goccia. La protesi tonda offre un riempimento uniforme sia nella parte superiore che in quella inferiore del seno. D'altra parte, la protesi anatomica riempie maggiormente la parte inferiore, garantendo un aspetto più naturale ed è particolarmente indicata per pazienti con poco seno. Esistono altri tipi di protesi che utilizzo per interventi successivi, talvolta necessari dopo molti anni, che sono più sofisticate delle precedenti. Queste protesi non sono composte da gel di silicone, ma da materiali come il poliuretano, che è particolarmente adatto per donne che hanno subito una mastectomia, poiché non causa rigetto, o il borosilicato, che ha lo stesso volume delle protesi in gel di silicone ma pesa il 30% in meno. Questi tipi di protesi sono adatti anche per donne giovani che desiderano un volume maggiore, poiché essendo leggere, tendono meno a scivolare verso il basso. Solitamente preparo video per le mie pazienti, per aiutarle a prendere decisioni informate. In questi video, affronto e sfatto alcuni miti, come i seguenti: Il bordo della protesi è avvertibile al tatto? La copertura dipende dall'anatomia della paziente. Un seno rifatto risulta freddo al tatto? Questo è parzialmente vero; una protesi troppo grande può influire sulla vascolarizzazione, causando un maggiore raffreddamento dei tessuti. Con un impianto corretto, questo problema è notevolmente ridotto. La pelle risulta tesa e non morbida? Questo dipende ancora dalla grandezza dell'impianto; se è troppo grande, la pelle può risultare più tesa. La consistenza al tatto è diversa da quella di un seno naturale? Sì, una protesi, per quanto morbida e naturale, non potrà mai avere la stessa consistenza di un seno naturale, specialmente in relazione all'età della paziente. Un seno rifatto è riconoscibile quando si indossa un costume? Assolutamente no. Utilizzando la misura corretta e la tecnica appropriata, come la posizione sottoghiandolare o la tecnica ibrida, il risultato sarà molto naturale. Il seno rifatto si muove? Fortunatamente sì. Un seno che non si muovesse sarebbe troppo artificiale. Ho paura che il risultato di una mastoplastica appaia troppo "finto". Come posso evitarlo? È importante non esagerare con le dimensioni, e si può optare per una protesi anatomica a goccia o per la tecnica "dual plane", che copre la protesi con il muscolo, o ancora per una protesi sottoghiandolare con l'aggiunta di grasso per nascondere i bordi. Un seno naturale è certamente possibile. Le protesi possono causare allergie? È un evento estremamente raro, con una percentuale inferiore all'1%. Dopo l'intervento, il seno può indurirsi? Non dovrebbe accadere, ma in caso contrario, si tratta di una complicanza nota come "contrattura capsulare", in cui l'organismo riconosce la protesi come corpo estraneo e lo circonda con tessuto cicatriziale. Le cicatrici dell'intervento sono visibili? Purtroppo, le cicatrici non scompaiono completamente, e chi promette il contrario non dice la verità, che siano periareolari o sotto il solco mammario. Nel tempo, tuttavia, tendono a diventare meno evidenti. È consigliabile sottoporsi a un intervento dopo la gravidanza? Certamente, ma è importante che la paziente abbia smesso di allattare per almeno sei mesi. Se faccio un intervento prima della gravidanza, l'allattamento influenzerà l'aspetto del seno? Sì, l'allattamento può avere un impatto significativo; quindi, se una paziente prevede una gravidanza a breve termine, sarebbe meglio posticipare l'intervento. Per una donna che prevede di allattare, quali protesi consigliate? Preferisco protesi con superficie microtesturizzata che tendono a creare meno problemi e vengono posizionate sottoghiandolare. Per quanto riguarda il post-operatorio, se tutto procede bene, la paziente dovrà indossare un reggiseno contenitivo per circa dieci giorni. Una volta che le ferite sono guarite, può riprendere le sue normali attività. Attività fisiche più intense possono essere riprese dopo circa un mese.