Sono stato invitato con piacere a partecipare a un nuovo episodio del programma "Mattin8," condotto da Salvatore Calise e Titta Masi e trasmesso su Canale 8, per parlare della Mastoplastica Ricostruttiva. La Mastoplastica Ricostruttiva viene eseguita in casi in cui il seno è stato asportato a causa di un tumore, e si desidera ricostruirlo, o quando sono stati precedentemente effettuati interventi di chirurgia mammaria (come la mastoplastica additiva o la mastopessi) che non hanno dato i risultati desiderati o si sono modificati nel tempo. Nei casi di chirurgia secondaria, quindi, si interviene su pazienti già sottoposte a interventi. Per esempio, a distanza di molti anni dal primo intervento di mastoplastica additiva, potrebbe essere necessario sostituire la protesi o affrontare altre complicanze. Quando i pazienti che hanno subito un intervento di chirurgia mammaria si presentano nel mio studio per una chirurgia secondaria, la mia prima preoccupazione è comprendere come il corpo ha reagito all'inserimento della protesi. Dopo aver valutato la condizione della paziente, cerco la migliore soluzione, inizialmente dal punto di vista medico e successivamente estetico. Possono presentarsi diverse complicanze, come contratture, protesi rotte, girate o con perdita di volume, ad esempio, Carla, una paziente ospite nella trasmissione, ha avuto un prolasso della protesi, dove un seno era a posto mentre l'altro era sceso verso il basso. In casi come questo, ma anche in generale nelle chirurgie secondarie, spesso è necessario rimuovere le protesi e ricominciare da zero. Per quanto riguarda le cicatrici, è possibile intervenire sulla stessa cicatrice o, se necessario, crearne di nuove. Tutto dipende dalla situazione specifica, ad esempio, se ci sono stati errori nella misurazione, disposizione o grandezza delle protesi nel primo intervento, potrebbe essere necessario creare una nuova cicatrice. Per quanto riguarda il luogo dell'intervento, la chirurgia secondaria coinvolge diverse procedure che richiedono solitamente un periodo di tempo non inferiore a 3-4 ore. Pertanto, tali interventi vengono eseguiti in un ambiente clinico con anestesia generale. È importante notare che un intervento più complesso dal punto di vista medico non è necessariamente più fastidioso o doloroso per il paziente. Come ha condiviso la mia paziente Carla, i tempi di recupero nel post-operatorio possono essere più brevi rispetto al primo intervento. Quando si verifica l'incapsulamento di una protesi, è importante riconoscere che il corpo umano percepisce la protesi come un "corpo estraneo." Pertanto, durante il processo di guarigione dopo l'intervento, si forma una sottile capsula intorno alla protesi, come risposta naturale del corpo. Tuttavia, in alcuni casi questa capsula può ispessirsi e comprimere l'impianto, causando indurimento del seno, deformità, dolore e fastidio.